Archivio per dicembre, 2007

Emo – the dOrk side

Pubblicato: 28 dicembre 2007 in Altro

A proposito di questi Emo
– perchè sui blog usano parole che sembrano pronunciate da bambini sdentati e cerebrolesi?
la quintessenza del loro lessico è facilmente riscontrabile nei commenti sulle foto:
ke bilo (superlativo: bilishimo) = che bello
ke duci/dushi/dolcioshi = che dolci
shi shi = sì, sì (affermazione)
kissolo = bacio
– perchè insistono nel farsi quelle foto in pose stupide?
– perchè odiano il mondo intero? d’accordo, la vita fa schifo (benvenuti nel ventunesimo secolo)… ma “lamentarsi e basta” li fa sembrare come i vecchietti al circolo che sparlano del governo e bevono bianchini… il tutto in versione ancora più patetica;
– perchè hanno questa fissazione di farsi la barba ai polsi?
– perchè si pettinano in quella maniera ridicola? non parlo dei capelli lunghi in sè, quanto del coprirsi gli occhi con quella sottospecie di ciuffo; sarà per nascondere quando esagerano con la matita per gli occhi?

… più che emotional danno l’idea di avere le emorroidi nel cervello…

Precursore della pettinatura emo

Babbo Natale

Pubblicato: 24 dicembre 2007 in Humor

 VALUTAZIONE DETTAGLIATA SULL’ESISTENZA DI BABBO NATALE

  1. Nessuna specie conosciuta di renna può volare. Ci sono però 300.000 specie di organismi ancora da classificare e, mentre la maggioranza di questi organismi è rappresentata da insetti e germi, questo non esclude completamente l’esistenza di renne volanti, che solo Babbo Natale ha visto.
  2. Ci sono due miliardi di bambini sotto i 18 anni al mondo. Dato però che Babbo Natale non tratta con i bambini Musulmani, Hindù, Buddisti e Giudei, questo riduce il carico di lavoro del 15% del totale, cioè 378 milioni. Con una media di 3,5 bambini per famiglia, si ha un totale di 98,1 milioni di locazioni.
  3. Si può presumere che ci sia almeno un bambino buono per famiglia. Babbo Natale ha 31 ore lavorative, grazie ai fusi orari e alla rotazione della terra, assumendo che viaggi da Est verso Ovest, questo porta a un calcolo di 822,6 visite per secondo. Ciò significa che, per ogni famiglia cristiana con almeno un bambino buono, Babbo Natale ha circa 1 millesimo di secondo per:
    – trovare parcheggio (cosa questa semplice, dato che può parcheggiare sul tetto e non ha problemi di divieti di sosta);
    – saltare giù dalla slitta;
    – scendere dal camino;
    – riempire le calze;
    – distribuire il resto dei doni sotto l’albero;
    – mangiare ciò che i bambini mettono a sua disposizione;
    – risalire dal camino;
    – saltare sulla slitta;
    – decollare per la successiva destinazione.
  4. Assumendo che le destinazioni siano distribuite uniformemente (il che sappiamo essere falso, ma che accettiamo per semplicità di calcolo), stiamo parlando di 1.248 milioni di Km. Questo implica che la slitta di Babbo Natale viaggia a circa 1.040 Km/sec, 3.000 volte la velocità del suono. Per comparazione la sonda Ulisse (la cosa più veloce creata dall’uomo) viaggia appena a 43,84 Km/sec, e una renna media a circa 30 Km/h.
    Il carico della slitta aggiunge un altro interessante elemento: assumendo che ogni bambino riceva una scatola di Lego (del peso di circa 1Kg) la slitta porta circa 378.000 tonnellate, escludendo Babbo Natale (notoriamente sovrappeso). Sulla terra una renna può esercitare una forza di trazione di circa 150Kg. Anche assumendo che una “renna volante” possa trainare 10 volte tanto, non è possibile muovere quella slitta con 8 o 9 renne, ne servirebbero circa 214.000 (alla faccia della specie sconosciuta). Questo porta il peso, senza contare la slitta, a 575.620 tonnellate. Per comparazione, questo è circa 4 volte il peso della nave Queen Elizabeth 2.
  5. Sicuramente 575.620 tonnellate che viaggiano alla velocità di 1040 Km/sec generano un’enorme resistenza. Questa resistenza scalderà le renne allo stesso modo di un’astronave che rientra nell’atmosfera. Il paio di renne di testa assorbirà 14,3 quintilioni di Joule per secondo. In breve si vaporizzeranno quasi istantaneamente esponendo il secondo paio di renne e creando assordanti onde d’urto (bang) soniche. L’intero team verrebbe vaporizzato entro 4,26 millesimi di secondo.

Da tutto ciò cosa desumiamo? Che Babbo Natale non esiste o, se esiste, è schiattato da un pezzo.

Jam Session

Pubblicato: 21 dicembre 2007 in Musica

Tenacious D – Classico

Il Mouse

Pubblicato: 14 dicembre 2007 in Humor

Il mouse, in francese si chiama “souris”, in spagnolo “raton”, in tedesco “maus” e solo noi italiani, invece di chiamarlo “topo”, lo chiamiamo “mouse”, in inglese. Gli americani della IBM non lo sapevano e hanno tradotto, “un po’ troppo letteralmente”, un loro manuale di istruzioni distribuito in tutte le filiali del mondo, tra cui quella italiana.
Il testo originale, in inglese, e’ stato tradotto in italiano, quindi, in questo modo:
« Le palle dei topi sono da oggi disponibili come parti di ricambio. Se il vostro topo ha difficolta’ a funzionare correttamente, o funziona a scatti, e’ possibile che esso abbia bisogno di una palla di ricambio.
A causa della delicata natura della procedura di sostituzione delle palle, e’ sempre consigliabile che essa sia eseguita da personale esperto. Prima di procedere, determinate di che tipo di palle ha bisogno il vostro topo.
Per fare cio’ basta esaminare la sua parte inferiore. Le palle dei topi americani sono normalmente piu’ grandi e piu’ dure di quelle dei topi d’oltreoceano. La procedura di rimozione di una palla varia a seconda della marca del topo. La protezione delle palle dei topi d’oltreoceano puo’ essere semplicemente fatta saltare via con un fermacarte, mentre sulla protezione delle palle dei topi americani deve essere prima esercitata una torsione in senso orario o antiorario.
Normalmente le palle dei topi non si caricano di elettricita’ statica, ma e’ comunque meglio trattarle con cautela, cosi’ da evitare scariche impreviste. Una volta completata la sostituzione il topo puo’ essere utilizzato immediatamente.
Si raccomanda al personale esperto di portare costantemente con se un paio di palle di riserva, cosi’ da garantire sempre la massima soddisfazione dei clienti. Nel caso in cui le palle di ricambio scarseggino, e’ possibile inviarne richiesta alla distribuzione centrale utilizzando i seguenti codici:
– PIN 33F8462 – Palle per topi americani
– PIN 33F8461 – Palle per topi stranieri »

Paid My Dues

Pubblicato: 6 dicembre 2007 in Metallizzazione, Videocreazioni

… eccoci di fronte a un altro processo di “metallizzazione” di un brano commerciale.

AnastaciaVersione originale

I’ve been knocked down
It’s a crazy town
Even got a punch in the face in LA
Ain’t nothing in the world that you keep
me from doing what I wanna do
‘Cause I’m too proud, I’m too strong
Live by the code that you gotta move on
Feel excited for yourself
and got nobody no way
so I…

(Held my head high)
I Knew I (Knew I survive)
Well I made it (I made it)
I don’t hate it (I Don’t hate it)
That’s just the way it goes

I done made it through
Stand on my own two
I paid my dues
Tried to hold me down
You can’t stop me now
I paid my dues

Now I’m still trusted every day
people try to mess with my Jaded Heart
gotta nothing in common
cause I handle mine
and I thought I better let you know
I’m no punk I can’t get down
I don’t give a damn about abuse around
that was just fine ‘til now
So I…

(Held my head high)
Knew I (Knew I survive)
Well I made it (I made it)
Oahh (Don’t hate it)
That’s just the way it goes

I done made it through
Stand on my own two
I paid my dues
Tried to hold me down
you can’t stop me now
I paid my dues

Took so long to get me here
But I won’t live in fear
You try to steal my shine
But first they wanna build you up
Then they tear you down
… Ha ha ha…
so I…

(Held my head high)
Knew I (Knew I survive)
Oahh (I made it)
(Don’t hate it)
Said that’s – just – the – way it goes

(I done made it through)
(Stand on my own two)
I said I paid my, I paid my dues
Yeahhhhh
(Tried to hold me down)
But you can’t stop me now
I paid my my dues
(I done made it through) oahhh
(Stand on my own two) oh
(I paid my dues) I paid my, I paid my dues
(Tried to hold me down)
you can’t stop me now (you can’t stop me now)
I paid my dues