1998 – (Fonte: Intraurethral Cocaine Administration)
Nessuno ci ha mai pensato, ma considerando l’episodio che segue, forse sarebbe il caso di apporre sulle buste di cocaina l’avvertenza “Non iniettare direttamente nel condotto urinario“.
Un trentaquattrenne infatti ebbe la brillante idea di aumentare in tal modo le proprie prestazioni sessuali.
Per quanto non si possa criticare lo spirito di iniziativa del malcapitato, è inevitabile analizzare le conseguenze del gesto. Questo genio andò incontro a terribili effetti collaterali: tre giorni di prolungata erezione con conseguente dolorosissima incapacità di urinare; infine fu inevitabile il ricovero ospedaliero.
Dopo due giorni di degenza, l’asta del ricoverato cedette finalmente ad un “ammainabandiera”, portando a termine un’ormai insopportabile erezione.
Sfortunatamente fu troppo tardi: il sangue filtrato nei piedi, nelle mani e nei genitali coagulò causando la necrosi dei tessuti in gran parte del corpo. Per fermare la cancrena i medici dovettero amputare le gambe. Il pene invece cadde da solo.