L’UAAR destinataria dell’8 per mille? Baggianate

Pubblicato: 15 gennaio 2011 in Apostasia

Come diceva un saggio: Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.
La vittoria dell’UAAR nella battaglia per la laicità è ancora lontana, ma già il fatto  di vedere la costituzione di gruppi espressamente antagonisti, come nel caso dell’Antiuaar è indice che cominciamo a dare fastidio.
Tuttavia un mezzo tutt’altro che corretto per contrattaccare, è dedicarsi alla disinformazione, come fa qualcuno che sostiene che l’UAAR ha presentato un ricorso per entrare a far parte dei beneficiari dell’Otto per mille.

Ho tentato di rivolgermi a chi sostiene questa tesi:
– invitando chi la sostiene ad entrare nel dettaglio e a provare le sue informazioni;
– commentando sul canale youtube di Antiuaar e invitando il responsabile a rispondermi.

Precisando che in entrambe le situazioni ho mantenuto l’educazione e il contegno e che in particolare nel secondo caso non ho usato un tono provocatorio (non mi sono spacciato per un simpatizzante… ma nemmeno il contrario), non ho mai ricevuto risposta.

Nel caso dei commenti sul link di Razionalismo, il “pubblico ministero” di turno, tale Francesco, ha spavaldamente insistito e ribadito la sua tesi fintanto che non otteneva contestazioni, arrivando a postare anche quattro o cinque commenti di fila. Appena qualcuno (io) ha provato -non tanto a smentire- quanto a chiedergli di confutare concretamente le informazioni, l’accusatore si è dileguato nel nulla.
Sul canale Antiuaar invece i commenti devono essere approvati. Inizialmente ho pensato che la mancata pubblicazione del mio commento fosse legata alla momentanea assenza del proprietario. Quando invece ho visto apparire messaggi successivi al mio, ho avuto la conferma della mia supposizione. Sono tutte baggianate.

Chiariamo: inizialmente anch’io ci sono quasi cascato e la cosa mi ha irritato, dato che sono socio dell’UAAR.
Ma ho cercato di mantenere la lucidità e mi sono rivolto via mail al segretario Raffaele Carcano, il quale con grande disponibilità e chiarezza, mi ha tolto i dubbi.
L’UAAR non ha MAI chiesto di entrare a far parte dei beneficiari dell’Otto per mille.
Sarebbe stato davvero ipocrita, considerando tutte le campagne attuate per spiegare il meccanismo malato che si nasconde dietro a questa forma di finanziamento.

Il ricorso a cui fanno riferimento gli “antiuaarini” è legato alla richiesta di instaurazione di un’INTESA con lo stato italiano.
“E che differenza c’è?” direte voi.
Tanto per fare un esempio l’UCEBI (ovvero i battisti) ha richiesto e si è vista riconoscere questa fantomatica intesa. Ciò nonostante non rientra a far parte dei beneficiari dell’otto per mille.

Per chiarire in cosa consiste l’intesa, prendiamo come esempio quello della sopra citata UCEBI. Tra tutti i benefici che ne potrebbero scaturire ne riporto qualcuno a titolo esemplificativo: assistenza spirituale, (per ricoverati, detenuti e forze dell’ordine), diritti matrimoniali, libertà di coscienza, ecc..
Se quindi escludiamo la deducibilità fiscale delle donazioni (di cui comunque l’UAAR può già usufruire in altra forma, in quanto associazione di promozione sociale e che, per essere precisi, riguarda i donatori, non l’associazione stessa), non ci sono benefici economici connessi a questa intesa.

Smascherato quindi questa colossale menzogna, andiamo ad approfondire una questione di semantica su cui si sono impuntati gli oppositori dell’UAAR: il concetto di “confessione relisiosa”.
L’UAAR chiede di essere considerata “confessione religiosa”, partendo dal presupposto che non esiste un’interpretazione chiara del significato di questa denominazione dal punto di vista giuridico. Per chi volesse approfondire riporto il link con l’analisi di questo concetto.

Cito in particolare:
Quella di ‘confessioni’ è un nomen iuris di nuovo conio introdotto dal Costituente e non presente nel lessico del legislatore italiano che fino ad allora si era avvalso del termine ‘culti’. Termine, quest’ultimo, dice l’autorevole Colaianni, che presuppone però l’esistenza di una divinità verso cui esso è rivolto. Cosa che non ricorre in modo uguale in tutte le religioni.

Stando quindi all’opinione dell’associazione, il concetto di confessione religiosa non è ben definito. Parliamo dal punto di vista giuridico, non lessicale (quindi chi volesse riportare un bel copia/incolla della Wiki, può evitare di perdere tempo).
Per carità: questa interpretazione sarà anche discutibile, ma non è questo il punto. Se non si parte dal presupposto che il ricorso è stato avanzato con queste tesi, la malizia può portare a certe conclusioni che non corrispondono a verità.

Certo è che se non si verificano le fonti e non si partecipa a una discussione, i dubbi non vengono chiariti e ci si parla addosso.
Un primo passo per l’Antiuaar sarebbe “abbassarsi” al livello dell’Uaar e permettere alla gente di commentare i post nelle proprie news. O forse la paura di venire smentiti fa venire la coda di paglia?

AGGIORNAMENTO 24.1.2011
Dal canale youtube Antiuaar sono arrivati dei chiarimenti: i messaggi non sono stati pubblicati immediatamente poichè le due utenze non erano tra loro amiche. E ci possiamo anche credere. Dopo la pubblicazione e la spiegazione di questo ritardo, Antiuaar mi ha invitato a girare il quesito all’UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali… definizione che qualcuno ha definito un ossimoro).
La prima risposta è stato il rimando al link del ricorso e all’articolo di Antiuaar linkato più sopra; all’invito a fornire il punto preciso in cui questo era smentito e alla segnalazione che l’articolo era tutt’altro cha esplicativo, semmai fuorviante, si è scoperto da che parte stavo e sono arrivate delle risposte provocatorie (“mi saluti Carcano”) mentre la prova concreta non è mai venuta fuori:
Che sia l’8×1000 o che sia un altro tipo di intesa poco cambia. L’articolo vuole solo mettere in evidenza la totale contraddizione dell’UAAR che attacca le confessioni religiose per poi, negli atti ufficiali, definirsi tale ed esibendo il diritto di accaparrarsi un beneficio economico da parte dello Stato (indipendentemente che sia attraverso l’8×1000 o altro).
Alla domanda “di quale beneficio economico stiamo parlando?” non è ancora arrivata risposta.

commenti
  1. francesco ha detto:

    Caro Sandro,
    Certo che ti risponderò. Tranquillo.
    Ti faccio notare intanto che non rendi noto il PERCHE’ l’uaar voleva fare “L’INTESA” con lo stato Italiano quando si confessava, e insistendo con il ricorso, essere RELIGIONE.
    Non i soldi, non la marmellata dell’8/permille… ma perchè allora svendere su e-bay le proprie laiche mutandine di pizzo nero…
    Poichè uaaar parla sempre di 8/per mille, ha pure coniato lo slogan “occhio per mille”, come mai non avete pensato che la concorrenza potesse coniare lo slogan “occhio per occhio”…
    Hai pure chiesto, pressato da me a uno dei chierici della tua RELIGIONE, e neanche lui ha sentito la necessità di dire il perchè di una decisione tanto grave. E nenche tu hai chiesto: ma PERCHE’…
    Non sarà che, in quanto RELIGIONE sentite la necessità di avere anche voi i MISTERI….

  2. Sandro ha detto:

    Ah’ dotto’… sto ripetendo quello che avevo già scritto: se magari leggi, evitiamo di perdere tempo entrambi: il concetto di CONFESSIONE RELIGIOSA non è mai stato definito sul piano giuridico!!!!! Prima parti da questo assunto, prima questa discussione inizierà ad avere un senso (ma mi rendo conto che, dal tuo punto di vista, può essere meglio che non ne abbia).

    Inoltre citando il MASTODONTICO Antiuaar (le cui affermazioni dovresti imparare a non prendere per oro colato… sempre che Francesco e Antiuaar non siano come Superman e Clark Kent o, per rimanere nell’ambito, Gesù e lo Spirito Santo)… dicevo, citando Antiuaar:
    “l’UAAR, in quanto confessione religiosa ai sensi dell’art. 8 c. III Cost., risulta titolare di tale interesse [cioè l’8xmille], e l’atto che lo lede non può in conseguenza con­siderarsi atto politico”

    ti pregherei di notare che tra le parentesi quadre (all’interno delle quali solitamente si inserisce un sottinteso o una nota dell’autore) c’è una nota inventata da Antiuaar, poichè le parole esatte sono queste:

    la Tavola Valdese, inizialmente esclusa, per sua volontà, da qualsiasi contributo finanziario da parte dello Stato, ha avuto un ripensamento, di fronte alle successive intese con le altre confessioni nominate, ed è ora ammessa alla quota dell’otto per mille.
    È chiaro che le intese non debbono essere identiche per tutte le confessioni e che esse possono presentare profili diversi conformemente alle peculiarità di ciascuna religione; ed è altrettanto chiaro che le intese non possono diventare uno strumento di discriminazione o di privilegio di una religione nei confronti delle altre.
    Esiste dunque un interesse legittimo alla stipulazione di un’intesa di cui è titolare ciascuna confessione religiosa. Di fronte a tale interesse non può esistere un’assolutadiscrezionalità del­l’e­se­cu­ti­vo nel decidere sull’opportunità, o meno, di stipulare l’intesa con una determinata confessione: dal momento che «si de­graderebbe l’interesse della confes­sione ad un interesse, o aspettativa, di mero fatto» (C. Cardia, Stato econfes­sioni religiose, Bologna 1992, p. 40 x).
    L’UAAR, in quanto confessione religiosa ai sensi dell’art. 8 c. III Cost., risulta titolare di tale interesse, e l’atto che lo lede non può in conseguenza con­siderarsi atto politico.

    Chi non è capace di verificare le informazioni leggerà soltanto “otto per mille” alla fine del primo paragrafo, evitando i due successivi, e si soffermerà su “L’UAAR, in quanto confessione religiosa ai sensi dell’art. 8 c. III Cost., risulta titolare di tale interesse” ignorando (in buona fede?… mah!…) il paragrafo in cui si indica “È chiaro che le intese non debbono essere identiche per tutte le confessioni e che esse possono presentare profili diversi conformemente alle peculiarità di ciascuna religione”.
    Ciò sta a significare che se alcune confessioni religiose hanno chiesto l’otto per mille, non significa che tutte le confessioni lo richiedano con un’ntesa (ribadisco l’esempio dei battisti).

    Al di là del fatto poi, che siete voi che state lanciando all’UAAR delle accuse (false) e che dovreste motivare con dati alla mano (non pugnette) questa benedetta storia secondo cui l’intesa è stata richiesta per l’8PM. Tra l’altro questo mi ricorda un po’ la vignetta sulla logica religiosa. Cos’è? Deformazione professionale? Non vorrei fare il sapientone, ma è un concetto giuridico basilare.

    Cerchiamo di connettere il cervello, prima di parlare a vanvera, dai!

  3. em.il. ha detto:

    http://www.uaar.it/laicita/ateismo_e_legislazione/17b.html

    Ho letto quanto scritto al link di sopra e sono rimasto molto sorpreso. Tra le motivazioni del ricorso leggo:

    […]
    sono stati inoltrati insieme con la richiesta di intesa anche lo Statuto del­l’U­nione ed i documenti congressuali. Dal­la motivazione del rigetto appare evidente come sia mancata la lettura dello Statuto o ne sia stato del tutto non compreso il contenuto e lo spirito. Infat­ti si nega carattere di confessione religiosa e finanche di associazione religiosa alla ricorrente, il cui Statuto evidenzia all’art. 2 gli scopi socia­li che si svolgono esclusivamente in materia religiosa. Non solo: anche l’a­de­sio­ne al­l’as­sociazione avviene sulla base di una precisa scelta religiosa di segno ne­gativo e caratterizzata ulteriormente da una positiva adesione al razionalismo (art. 3 dello Statuto).
    […]
    La qualità oggettiva di associazione religiosa di ogni gruppo di ateismo militante è rafforzata dal­l’auto­in­ter­pre­ta­zio­ne effettuata dai soci all’interno della loro libertà di associazione: e l’UAAR, come si è detto, si interpreta come religione.
    […]
    L’associazione UAAR va poi considerata confessione religiosa ai sensi del­l’art. 8 c. III Cost. Noto che non esiste un criterio discretivo comunemente accettato per distinguere l’associazione re­ligiosa dalla confessione religiosa.
    […]

    Scritto qui:

    http://atei.forumitalian.com/t5618-uaar-associazione-religiosa

    Puoi leggere anche il resto della discussione se ti va…

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